Il Milan valuta la creazione di una seconda squadra e inizia i contatti con la Pro Sesto per l’utilizzo dello stadio Breda.
Il Milan si muove sullo scacchiere del calcio con una strategia ambiziosa, puntando alla creazione di una seconda squadra che potrebbe rivoluzionare la propria struttura giovanile e competitiva. Secondo le ultime indiscrezioni riportate da La Gazzetta dello Sport, il club rossonero ha avviato contatti con la Pro Sesto, formazione attualmente in lizza nel Girone A di Serie C, per discutere l’eventuale utilizzo dello stadio “Breda” come casa per la futura squadra B milanista.
Il progetto squadra B: tra investimenti e strategie
L’idea di una squadra B affonda le radici nell’esigenza di offrire un percorso di crescita competitivo ai giovani talenti del Milan, seguendo l’esempio di altri club italiani come Juventus e Atalanta, pionieri in questa iniziativa. L’investimento necessario per portare avanti questo progetto si aggira tra i 7 e i 10 milioni di euro a stagione, una cifra importante che richiede l’approvazione dell’amministratore delegato Gerry Cardinale.
La corsa contro il tempo e la normativa
Affinché il sogno della seconda squadra diventi realtà, il Milan deve navigare attraverso le complessità normative e temporali. Per partecipare al campionato di Serie C 2024-25, è essenziale che si verifichi la mancata iscrizione di un club di Serie C, condizione sine qua non per ammettere nuove squadre Under 23 nel campionato. Al momento, l’Inter, avente priorità nella gerarchia per l’iscrizione di una nuova squadra, non sembra mostrare interesse verso questa iniziativa, lasciando al Milan una finestra di opportunità.
Questo movimento del Milan non solo testimonia la volontà di investire nella crescita dei giovani calciatori, ma segnala anche un interessante sviluppo nel panorama calcistico milanese e italiano. L’eventuale apertura verso una squadra B potrebbe rappresentare un cambio di paradigma, offrendo nuove dinamiche competitive e ampliando le possibilità di sviluppo per i talenti emergenti.